Antidepressivi: prozac raffredda i sentimenti, e le coppie ne risentono

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Nuovi antidepressivi ostacolano attaccamento affettivo maschi. Lo rivela uno studio del Dipartimento medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa, e Hagop S.Akiskal dell’International mood center di San Diego

Gli antidepressivi di seconda generazione, il cui famoso capostipite è il Prozac, ‘raffreddano’ l’amore degli uomini, rendendoli più distaccati affettivamente dalle loro partner. A dimostrarlo è uno studio della psichiatra Donatella Marazziti, del Dipartimento medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa, e Hagop S.Akiskal dell’International mood center di San Diego, negli Stati Uniti, pubblicato sulla rivista Journal of affective disorder.

Questo particolare ‘effetto Prozac’, sottolinea Marazziti, non si rileva, però, sulle donne. Lo studio, spiega, “era volto a indagare le eventuali modifiche di alcune caratteristiche dei rapporti d’amore durante il trattamento a lungo termine della depressione con farmaci antidepressivi di prima generazione, i cosiddetti triciclici, e con quelli di seconda generazione, definiti inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina SSRI. L’indagine si è svolta per mezzo di un test-questionario appositamente progettato, il ‘Sesso, Attachment, Love’-SALT”, su un campione di 192 pazienti di cui 123 donne e 69 uomini”.

Ebbene, i risultati, afferma la psichiatra, “hanno mostrato che i nuovi antidepressivi hanno un impatto significativo sui sentimenti di amore soprattutto negli uomini, ostacolando l’attaccamento del maschio verso la partner”. Un dato non riscontrato tra le donne, però, sulle quali si è invece rilevato un diverso effetto collaterale legato agli antidepressivi ‘tradizionali’: “Quelle che assumevano antidepressivi di prima generazione – precisa Marazziti – hanno lamentato effetti collaterali sessuali negativi rispetto agli uomini”.

Ciò che “si vede chiaramente – chiarisce – è che gli SSR determinano un appiattimento affettivo, analizzato ora per la prima volta in modo sistematico, e che tale effetto dipende dal sesso.

Analizzando questo parametro emozionale, abbiamo osservato l’insorgenza nei maschi di una sorta di ‘apatia’ verso le partner, maggiore se i farmaci sono assunti da più tempo”. La ragione di ciò non è però ancora chiara: “Pensiamo – sottolinea la psichiatra – che ci sia un legame con il meccanismo di azione del farmaco, che fa aumentare l’ormone della serotonina che regola l’umore. Sono però aspetti da approfondire con ulteriori studi”. Tuttavia, sulla base di questi risultati, avverte, “l’invito è a considerare il fatto che i nuovi antidepressivi, pur essendo farmaci efficaci, non sono ‘perfetti’ ed hanno anche effetti collaterali importanti”.

L’altro aspetto riguarda poi la diversità degli effetti su uomini e donne: “Ciò evidenzia la necessità – commenta – di sviluppare l’approccio della psicofarmacologia di genere, dal momento che sono ancora pochi gli studi per nuovi farmaci fatti in modo mirato a seconda del sesso”. Una nota positiva, però, c’è: “Se il rapporto di coppia è stabile e di lunga durata, l’effetto ‘distacco’ osservato negli uomini è minore”. Insomma, l’amore ‘vero’, conclude l’esperta, ha un “effetto protettivo”, anche rispetto ai farmaci.

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