Il consumo di prugne secche nelle diete può avere effetti positivi sulla gestione del peso e sul senso di sazietà

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prugneI risultati di uno studio inglese presentato al

Congresso Europeo sull’Obesità di Sofia

 Una nuova ricerca presentata al 21°Congresso Europeo sull’Obesità, tenutosi a Sofia negli scorsi giorni, dimostra che non ci sono conseguenze negative dell’inclusione delle prugne secche nelle diete per il controllo del peso. Al contrario, vi è evidenza del fatto che queste possano addirittura migliorare la perdita di peso.

La ricerca, realizzata del professor Jason Halford e dal dottor Jo Harrold del Dipartimento di Scienze Psicologiche dell’Università di Liverpool, è stata sostenuta dal California Prune Board, il consorzio dei produttori di prugne della California, che un anno fa ha ottenuto l’approvazione da parte dell’EFSA di un health claim sugli effetti benefici del consumo di 100g al giorno di prugne secche per la salute dell’intestino[1].

Nonostante la letteratura dimostri l’alto contenuto di fibre delle prugne secche ed il loro effetto spezza-fame, storicamente la frutta secca viene sconsigliata nell’ambito di una dieta per la gestione del peso.

La nutrizionista Evelina Flachi, commenta: “Tale raccomandazione trae probabilmente origine dalla convinzione che le prugne secche contengano più carboidrati rispetto alle prugne fresche: in realtà, per ciascuna porzione, gli zuccheri sono gli stessi, dal momento che una prugna secca altro non è che una prugna fresca parzialmente disidratata. Inoltre, il loro inserimento nella dieta quotidiana è ben tollerato anche dai soggetti che solitamente consumano poche fibre.”

Lo studio ha esaminato se l’inserimento di prugne secche all’interno di un programma di perdita del peso abbia effetti avversi sul controllo dello stesso; se i soggetti che solitamente consumano poche fibre possano tollerare l’inserimento di prugne secche nella loro dieta per un periodo di 12 settimane; se le prugne secche possano indurre cronici cambiamenti positivi dell’appetito.

Lo studio ha incluso 100 soggetti in sovrappeso e obesi con una dieta a basso contenuto di fibre (74 donne e 26 uomini, età media 43 anni e indice di massa corporea -BMI- pari a 30 kg/m²). I partecipanti sono stati divisi in due gruppi per valutare gli effetti delle prugne secche (140g al giorno per le donne, 171g al giorno per gli uomini) su peso e appetito nel corso di un periodo di 12 settimane di dieta. Al gruppo di intervento sono state somministrate prugne secche, mentre al gruppo di controllo sono stati forniti consigli su spuntini sani.

I ricercatori hanno rilevato che l’assunzione di prugne secche come parte di uno stile di vita sano ha prodotto variazioni significative del peso corporeo (perdita media di 2,0 kg) e della circonferenza della vita (2.5cm) rispetto alla condizione di partenza.

Sono state osservate divergenze nei livelli di perdita di peso tra i due gruppi in particolar modo durante le ultime 4 settimane, con un trend di perdita di peso maggiore nel gruppo di intervento. Inoltre, nonostante le alte dosi giornaliere, l’inserimento di prugne secche nella dieta è stato ben tollerato dai soggetti.

Il responsabile della ricerca, Professor Jason Halford spiega: “Questi dati dimostrano che consumare prugne secche nell’ambito di una dieta per perdere peso non ha alcun effetto negativo, e facilita anzi la perdita di peso. Abbiamo inoltre osservato effetti duraturi sull’appetito: i dati mostrano infatti un maggior senso di sazietà nel gruppo di intervento dopo 8 settimane. Tale risultato può essere un sentore di effetti più a lungo termine delle prugne e della frutta secca sull’appetito.”

Questi risultati dimostrano che il consumo di quantità significative di prugne secche ogni giorno come parte di una dieta sana ed equilibrata non porti ad aumento di peso. Inoltre, dimostrano come il consumo di frutta secca non debba essere sconsigliato nell’ambito di una dieta sana e uno stile di vita attivo. I consumi di frutta e verdura sono spesso al di sotto dei livelli giornalieri raccomandati[2], e dunque l’aggiunta di frutta secca nell’alimentazione potrebbe essere parte della soluzione a questa carenza“, conclude Evelina Flachi.

[1]http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2013:160:0004:0008:IT:PDF

[2] L’OMS raccomanda un consumo di almeno 400g di frutta e verdura al giorno, 600g per un beneficio ottimale

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