Scienziato italiano scopre nuova via verso il sangue artificiale

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Capillare, eritrocita, emoglobina

La scoperta “fornisce informazioni mancanti che dovrebbero permettere di sviluppare cellule staminali del sangue ex novo”

Capillare, eritrocita, emoglobina
Capillare, eritrocita, emoglobina

Il ricercatore, in forza alla Scuola di Medicina di Harvard, è il primo firmatario dello studio pubblicato sulla rivista ‘Nature’. Lo studio dimostra che è lo stimolo meccanico del cuore a formare le cellule staminali ematiche. Dunque l’ambizione è “utilizzare dei farmaci in sostituzione dello stimolo meccanico per amplificare la generazione di sangue da cellule totipotenti in laboratorio”. Sarà così possibile salvare la vita a milioni di persone Roma, 17 mag. – (Adnkronos) – Nuovo passo avanti verso la creazione di sangue artificiale in laboratorio. Il tutto senza incorrere in problemi etici legati all’uso delle cellule staminali embrionali. La scoperta, che potrebbe rappresentare il “tassello mancante” in questo campo della ricerca, ha come principale autore l’italiano Luigi Adamo, cervello italiano in forza presso la Scuola di Medicina di Harvard, primo firmatario dello studio pubblicato sulla rivista ‘Nature’.

Il team di scienziati ha infatti svelato perché il cuore dell’embrione comincia a battere prima che i tessuti abbiano bisogno di essere irrorati dal sangue. E’ lo stimolo meccanico generato dal battito cardiaco a indurre la formazione dei precursori del sangue (cellule staminali originate dalla parete dei vasi embrionali che nell’adulto si trovano nel midollo) da cui si generano globuli rossi, bianchi e tutte le altre cellule ematiche.

Dunque “lo stimolo meccanico potrebbe essere la tessera mancante per rigenerare in laboratorio cellule staminali del sangue funzionanti in vivo, cioè nel corpo umano”, spiega Adamo.

“Abbiamo utilizzato cellule staminali embrionali di topo – riferisce – e abbiamo dimostrato che lo ‘shear stress’, cioe’ la frizione generata sulla parete dei vasi sanguigni dal movimento di fluido al loro interno, stimola la maturazione del sangue”, ha spiegato l’italiano dell’equipe di Harvard capitanata dal professor Garcia-Cardena. “Poi abbiamo confermato questi risultati su cellule derivanti da embrioni di topo in via di sviluppo e dimostrato che mentre in assenza del battito del cuore e del flusso intravascolare l’embrione non riesce a sviluppare il sangue in maniera appropriata, quando le cellule embrionali sono esposte allo ‘shear stress’ riacquisiscono la capacità di produrre cellule sanguigne”.

Allo stato attuale della ricerca “non è ancora chiaro il meccanismo alla base di questa induzione meccanica della produzione di precursori sanguigni”, ha detto Adamo. Ma superato questo scoglio l’ambizione è “utilizzare dei farmaci in sostituzione dello stimolo meccanico per amplificare la generazione di sangue da cellule totipotenti in laboratorio”. In questa direzione, e’ gia’ emerso un importante risultato: “e’ stato osservato che un ruolo importante in questo processo lo gioca l’ossido nitrico, una molecola gassosa prodotta dai vasi sanguigni in risposta allo ‘sheer’ stress'”.

La scoperta “fornisce informazioni mancanti che dovrebbero permettere di sviluppare cellule staminali del sangue ex novo, a partire da linee cellulari totipotenti (cioe’ staminali in grado di produrre qualunque tipo di cellula) ed aprire le porte alla produzione in laboratorio di sangue artificiale senza necessita’ di utilizzo di embrioni umani”, ha precisato Luigi Adamo.

“Le cellule staminali totipotenti – ha spiegato il ricercatore – si possono infatti ottenere dall’embrione o riprogrammando le cellule adulte. Noi del laboratorio di Garcia-Cardena intendiamo proseguire questi studi con cellule riprogrammate e cosi’ superare i problemi etici”.


“In futuro – ha proseguito lo studioso – speriamo sia possibile prendere cellule dalla pelle di una persona adulta e riprogrammarle per farle ritornare totipotenti, differenziarle in precursori di sangue con l’ausilio degli stimoli meccanici e quindi reimpiantarle nell’individuo per curare una eventuale malattia del sangue”. I tempi? “La ricerca e’ imprevedibile – ha concluso Adamo – comunque ci vogliono verosimilmente una decina d’anni per avere sangue artificiale: tre anni per ottenere sangue da cellule riprogrammate umane e altri 6 o 7 per risultati in piu'”. E allora sarà possibile salvare la vita a milioni di persone oggi ancorate a un sistema trasfusionale che si basa prevalentemente sul volontariato

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