La molecola nasce dalla combinazione tra il cisplatino, un comune farmaco antitumorale, e un altro composto, il dicloroacetato (DCA), che può alterare in modo selettivo le proprietà dei mitocondri nelle cellule cancerose

È un nuovo composto del platino denominato mitaplatino quello sviluppato dai ricercatori del MIT e ha dimostrato di essere efficace quanto il comune farmaco anticancro cisplatino nel distruggere le cellule tumorali.

Secondo quanto reso noto dai ricercatori, si tratta della combinazione tra lo stesso cisplatino e un altro composto, il dicloroacetato (DCA), che può alterare in modo selettivo le proprietà dei mitocondri nelle cellule cancerose. Queste ultime, infatti, alterano le proprietà mitocondriali per variare il modo in cui viene metabolizzato il glucosio rispetto alle cellule normali.

“Questo effetto differenziale conferisce al mitaplatino la capacità di uccidere selettivamente le cellule cancerose in una coltura cellulare in cui sono compresenti anche fibroblasti normali, che mostrano di non essere influenzate dal farmaco, almeno alle dosi utilizzate”, ha spiegato Stephen Lippard, professore di chimica del MIT e coautore dell’articolo “Mitaplatin, a potent fusion of cisplatin and the orphan drug dichloroacetate”, apparso sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

Il mitaplatino è stato progettato in modo che, una volta entrato in una cellula, rilasci il cisplatino e due unità di DCA per riduzione intracellulare: il DNA nucleare viene così attaccato dal cisplatino e i mitocondri vengono aggrediti dal DCA. Quest’ultimo promuove il rilascio di fattori che promuovono la morte cellulare dai mitocondri, incrementando le capacità del cisplatino di distruggere le stesse cellule cancerose.

La sperimentazione ha dimostrato finora che nei roditori il mitaplatino può essere tollerato a dosi ben più alte del cisplatino, e sono stati avviati studi nei topi trapiantati con tessuti umani. Se anche questi daranno risultati positivi, i ricercatori progettano di effettuare nuovi studi per un’ulteriore dimostrazione delle potenzialità del mitaplatino nella terapia del cancro.

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