Legambiente: a Roma più che in altre città in Europa si rischia di contrarre il tumore ai polmoni

A Roma si rischia più che nel resto d’Europa di ammalarsi e morire di tumore al polmone a causa dello smog: ogni 10 microgrammi di polveri sottili Pm10 in più per metro cubo d’aria fanno aumentare il rischio di cancro al polmone di circa il 35%. È un dato decisamente peggiore rispetto a quello medio europeo dove l’incremento del rischio di cancro al polmone legato alla concentrazione di polveri sottili è del 22% nel caso dei valori di Pm10″. Lo comunica in una nota Legambiente Lazio riferendo l’allarmante risultato per la capitale dello studio Medparticles pubblicato da Lancet Oncology e parte del progetto europeo Escape (European study of cohortes for air pollution effects), che studia gli effetti a lungo termine dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei cittadini, seguito nella nostra regione dal Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale–Regione Lazio.

“La Giunta Marino – continua – deve mettere subito in atto una nuova politica, stop alle auto e ai mezzi privati puntando tutto su trasporto pubblico e mobilità nuova. Le ricette ci sono: nuove Ztl e pedonalizzazioni in tutta la città, a partire dai Fori Imperiali estendendo il provvedimento a tutta la strada, nuova sosta tariffata progressiva e parcheggi di scambio, piano del trasporto pubblico e nuova rete tranviaria, spazi ciclabili e per bike sharing, car pooling e car sharing”.
“Il lavoro di studio nella capitale – spiega Legambiente – ha riguardato un totale di 9.105 fra uomini e donne, di età media 44 anni, seguite dai medici per un periodo di circa 6,2 anni, tra il 2003 e il 2010. Hanno sviluppato un cancro al polmone in 53. A Roma, nel periodo di studio, sono stati rilevati in media 36,5 microgrammi al metro cubo di polveri sottili Pm10 e 19,4 microgrammi al metro cubo di Pm2,5 in confronto ad altre città europee dove i valori sono decisamente più bassi (17,1 a Copenhagen e 13,6 a Stoccolma di Pm10, ad esempio), dovute, in gran parte, alle emissioni di motori a scoppio e agli impianti di riscaldamento”.
“L’attività di ricerca fa parte di uno studio europeo condotto per 13 anni su oltre 300 mila persone residenti in 9 Paesi – prosegue Legambiente – L’analisi finale dei risultati ottenuti mediamente è molto allarmante: ogni 10 microgrammi di Pm10 in più per metro cubo d’aria fanno aumentare il rischio di tumore al polmone di circa il 22%. Percentuale che sale al 51% per un particolare tipo di cancro, l’adenocarcinoma, che colpisce i polmoni anche in un significativo numero di non fumatori”. D’altronde negli ultimi nove anni (2003-2011), “un’attenta analisi delle performance ambientali di Roma secondo gli ultimi Rapporti di Ecosistema Urbano, evidenzia che per quanto riguarda le polveri sottili (Pm10) la situazione resta difficile nonostante i piccoli miglioramenti”, aggiunge Legambiente.
“Se nel 2003 i valori medi annui erano 47 microgrammi al metro cubo e nel 2004 48,3 microgrammi/mc; nel 2011 la media si attesta a 36,5 microgrammi al metro cubo. Il trasporto pubblico è poi uno dei talloni d’Achille di Roma, negli ultimi anni sono calati i passeggeri trasportati dal sistema: se nel 2009 erano 541 i viaggi per abitante all’anno, nel 2011 sono a passati a 519. Negativi anche i dati sui metri quadrati di suolo destinati ai pedoni romani, fermo dal 2003 ad un ridicolo 0,14 mq per abitante – conclude Legambiente – Cresce invece il numero di immatricolazioni delle auto, segno evidente che sono il mezzo più usato dai romani per spostarsi in città. A Roma le auto circolanti sono molte di più che a Parigi, Londra o Berlino. Sono praticamente lo stesso numero del 2006: erano 71 auto ogni 100 abitanti nel 2006, sono 70 nel 2011”.